CREDITO INCAGLIATO
OGGI LE IMPRESE ITALIANE RISCHIANO DI MORIRE DI… CREDITI
La puntualità nei pagamenti sta diventando sempre più merce rara. Se un tempo le aziende dovevano fare i conti con i debiti da onorare, oggi sono i crediti a rappresentare una delle variabili cruciali per la sopravvivenza dell’impresa. I clienti pagano sempre più spesso in ritardo. La situazione nel Nord Italia è più rosea che al Sud, ma i ritardi nei pagamenti fanno sentire i loro effetti in tutto il Paese, tant’è vero che il numero dei fallimenti è in crescita.
A settembre 2019 risulta che meno del 35% delle aziende rispetta gli impegni contrattuali e quindi paga alla naturale scadenza, poco più del 50% paga con un ritardo di 30 giorni sulle condizioni accordate ed il rimanente ha ritardi cronici. Un dato in netta controtendenza rispetto ai momenti antecedenti al Credit Crunch: nel 2007 a pagare puntualmente erano oltre il 50% delle imprese. Anche in questo caso l’Italia è frazionata da Nord a Sud: ci sono aree virtuose come il Nord Est e Nord Ovest dove a pagare puntualmente sono tra il 41% e 43%, fino ad arrivare al Sud Italia dove solo il 22% rispetta i termini e cosa ancor più preoccupante oltre il 19% paga con ritardo oltre i 30 giorni.
Se un tempo le aziende morivano per i debiti, oggi si può dire che muoiono per i crediti. In Italia nel 2018 sono fallite 11.233 aziende ed a settembre si registrano 8.042 fallimenti con una crescita del 6,2% rispetto allo stesso periodo del 2018. Nel 2020 entrerà in vigore la novità del Codice della Crisi d’Impresa sulle PMI; seguiremo con attenzione cosa succederà.
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